www.ilsegnocheresta.it

by Loretta Dalola


10 commenti

Il papa accetta le dimissioni del vescovo accusato di pedofilia


Benedetto XVI (bontà sua) ha accettato le dimissioni di Monsignor Mixa coinvolto nella vicenda degli abusi sessuali sui minori, su di lui pendono anche accuse sulla sottrazione di fondi destinati all’istituto per l’accoglienza dei bambini per comprarsi preziose stampe antiche, bottiglie di vino costose e anche un solarium.

Mixa ammette: “Ero e sono ben consapevole delle mie proprie debolezze”. “Compio questo passo con fiducia irremovibile nei confronti della grazia di Dio e sono fiducioso che il Padre in cielo conduca la Chiesa di Augusta verso un buon futuro”

Fatemi capire, cosa dovrebbero fare le vittime?  Esaltarsi e gioire per questa sua timorata assunzione di responsabilità?  E magari, essere pure  grati  al Papa per questa gentile concessione?

Mi sembra il minimo, visto che il pedofilo, sia esso prete o no, è una persona con gravi problemi, che in modo irrazionale, deviante e purtroppo molto dannoso per gli altri, cerca sé stesso e la sua perduta identità sessuale.  Nel caso in cui il pedofilo sia un prete, la situazione è  ancora più complessa perché si scontra con l’influenza psichica di quella teologia che è stata oggetto dei suoi studi, della sua formazione e della sua vita.

L’omertà della chiesa, e le sue solite negazioni dell’evidenza, oltretutto, impediscono a questi preti di essere curati, supportati da specialisti della psicologia, magari portati in psicoterapia. Evidentemente la chiesa preferisce tenersi dei preti pedofili, che continueranno a fare vittime innocenti, piuttosto che correre il rischio di confrontarsi con delle menti liberate.

Chiedere perdono e soprattutto essere fiduciosi nel Padre Eterno – non basta,  occorre assolutamente evitare che i casi si ripetano. Una posizione chiara, precisa e forte, da parte della Chiesa potrebbe essere un  segnale concreto per  non favorire o tollerare la tragedia della pedofilia.

Anche perchè quando Gesù diceva :”Lasciate che i pargoli vengano a me”…credo avesse ben altre intenzioni…


2 commenti

5 maggio, Giornata nazionale contro la pedofilia


Devono essere perseguibili forme di abuso come il grooming (la manipolazione psicologica della potenziale vittima), l’adescamento di minori su internet, la ricerca di materiale pedopornografico sul web, il  turismo sessuale.
Sono alcuni dei passaggi della proposta della Commissione europea in materia di lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia  infantile.   La proposta di direttiva presentata  dalla Commissione europea rappresenta un significativo passo in avanti in materia di lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pedopornografia, in quanto mira ad agire su tre fronti: prevenzione dei reati, azione penale più dura verso gli autori del reato e maggiore protezione per le vittime.



4 commenti

Combattiamo la pedofilia


Luca Barbareschi è l’attore che tutti conosciamo. Bell’uomo con fama di sciupafemmine, intelligente, colto,  uno dei pochi uomini di spettacolo che lavorano controcorrente senza  rincorrere a tutti i costi la fama. Dopo un lungo, doloroso, difficile  percorso di recupero attraverso l’analisi,  ha deciso  di spendersi in prima persona per contrastare un fenomeno abietto, indegno, infame come quello della pedofilia.  Per prima cosa ha rilasciato un’intervista alla Tv affermando pubblicamente che dall’ età di 9 anni, sino agli 11 è stato vittima di un prete che insegnava italiano nella sua scuola, la miglior scuola cattolica di Milano. Ascoltando le sue parole, non ho potuto fare a meno di entrare empaticamente nel dramma narrato, e anche a distanza di tempo  il rileggerle mi colpisce nel profondo.

«Il molestatore era il mio padre spirituale. Ovvero il sacerdote che era anche il mio confessore. Il massimo del tradimento, come vede, visto che il soggetto in questione aveva accesso alla mia anima, ai miei sentimenti più riposti. Era la stessa scuola, quella di Milano, in cui gli allievi venivano presi per le orecchie, fino a fargliele sanguinare, o in cui si amministravano ceffoni perché il malcapitato, a mensa, aveva fatto rumore giocherellando con il coltello e la forchetta sul piatto». Quanto le è costato superare quel disagio? «Un prezzo altissimo. Mi sentivo sporco dentro, inadatto al mondo. Per molto tempo, negli anni della formazione, ho pensato che non sarei stato capace di recuperare una dimensione di equilibrio. Anche solo l’idea di affermarmi professionalmente, di trovare un mio ruolo sembrava impraticabile, difficile, illusoria».

E ancora” Mia madre, quando sentì quella confessione in tv me ne chiese ragione. Ma quando si è piccoli non è facile parlare di queste cose. A 8 anni uno pensa che se è successo, è stato per colpa sua. La sessualità, quando si è bambini, è ancora incerta. Si fa la lotta, ci si sfiora, si fanno giochi di ruolo… Quando invece ti tocca un adulto, entra in ballo il tuo potere seduttivo; ti senti responsabile dell’eccitamento prodotto, ti giudichi responsabile. È così che un bambino violato si chiude, perde stima di se stesso».

Alla sua prima denuncia verbale, ha fatto seguire l’azione, dando vita alla Fondazione “LUCA BARBARESCHI Onlus DALLA PARTE DEI BAMBINI” che nata il 19 aprile 2007 si impegna nella tutela di bambini vittime della pedofilia, ponendosi come obiettivo principale quello di abbattere mattone dopo mattone il muro di omertà e di vergogna che imprigiona nel silenzio molte vittime, muro che circonda e protegge gli stessi pedofili.

Attualmente si sta  prendendo coscienza dell’entità e della diffusione spaventosa del fenomeno, presente a qualunque livello socio-economico, nelle famiglie e non solo nelle famiglie degradate ma in tutte le classi sociali, in tutte le categorie di professioniste e nelle comunità più insospettabili. Seminari e scuole cattoliche, sono in molti casi il covo di episodi di pedofilia nascosti.

Termino utilizzando ancora le parole di Luca Barbareschi:  “Sarà dura, ma bisogna che la gente cominci a realizzare che il posto di chi sbaglia è la galera».

Per la tematica della pedofilia vi rimando anche al post di Raffaele da titolo: “Il perdono” http://www.raffaelecozzolino.it, ringraziandolo perchè è stato il motore che mi ha portato a questa riflessione