www.ilsegnocheresta.it

by Loretta Dalola


2 commenti

Un solo ingrediente in TV: BERLUSCONI


La politica è il tema centrale dei talk show del martedì sera: Ballarò su Rai3 e NientediPersonale su La7.

Antonello Piroso inizia la puntata con una serie di riflessioni che si riferiscono alla frase del Premier “Ho dato dei soldi a Ruby perché non si prostituisse”. Si difende dunque dall’accusa di prostituzione minorile sostenendo di aver dato dei soldi a Ruby per aiutarla ad aprire un centro estetico e toglierla così dal mondo della prostituzione. “Ovviamente con i suoi soldi può fare quello che vuole, ma in senso del ragionamento sarebbe come dire: io do i soldi a Mario che fa il ladro perché non vada a rubare, in mezzo ci sono tante sfaccettature, per esempio mia madre quando ha avuto bisogno di soldi è andata a fare la domestica, si possono fare altre scelte, non è così automatico. I cinesi dicono se vuoi sfamare un uomo, non dargli un pesce, insegnali a pescare! – C’è anche il rovescio della medaglia che passa attraverso la dignità delle donne, le donne sono libere di prostituirsi e per far carriera possono usare l’aiutino, ma la prostituzione è reato e  questo modo di essere italiano con due pesi e due misure non mi piace per questo ogni tanto non mi sento italiano”.

Stesso tema a Ballarò dove anche Maurizio Crozza apre il programma affrontando con la sua consueta carica satirica le giustificazioni del Cavaliere e la sua conoscenza di Ruby. “Caro Giova, ieri il premier ha finalmente chiarito cos’è successo con Ruby: l’ha pagata, è vero, ma solo per evitare che facesse la prostituta… adesso io mi aspetto che anche Ruby dica “si, gliel’ho data, ma solo per evitare che andasse con delle prostitute” – Pensaci un attimo Giova, guarda che Berlusconi e Ruby sono due persone generose, sono altruiste, lo sai che quando li vedo insieme sembrano la Confraternita della Misericordia, si aiutano uno con l’altro”. Capisci che nelle sua testa è come pagare un piastrellista per non farti piastrellare il bagno… “tenga piastrellista, le do 7mila euro ma mi raccomando non mi piastrelli il bagno”… è come pagare un taxi per non portarti all’aeroporto…son tempi assurdi Giova, è assurdo, ma lo sai che all’estero il nostro paese ormai lo chiamano l’Assurdistan”.

Il dibattito in studio, moderato da Giovanni Floris è proseguito con sempre nel mirino l’operato del Premier che contesta i giudici di Milano, mentre  i giovani chiedono un futuro dignitoso e gli industriali denunciano: “la politica ci ha lasciati soli”. Il Parlamento, intanto, fa gli straordinari per approvare il processo breve. In effetti subito dopo aver terminato il proprio intervento, alle 22.10, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini,  annuncia la sua uscita di scena per andare a “fare il mio dovere” .

Il ministro Maurizio Sacconi, a differenza del collega, è rimasto nello studio televisivo romano a dibattere con l’altro ospite politico, Matteo Renzi. Ma prima di lasciare lo studio Casini non ha perso l’occasione per affermare:” Se dopo venti anni siamo ancora davanti al Palazzo della giustizia allora c’è una sorta di fallimento, oltre a non aver risolto i problemi dell’Italia, non ha risolto nemmeno il problema della giustizia. Berlusconi se la deve prendere con sé stesso, invece di  dare sempre la colpa agli avversari; avversari sono sempre gli altri e se in un Paese si trovano sempre gli avversari allora c’è qualcosa che non va…Chi vince le elezioni non è il padrone ma si sottopone alle leggi…”

E’ la rissa italiana dei pro e contro la leadership del Cavaliere ed è su questo che lui gioca la sua partita, è impressionante come tutte le sue promesse siano finite nel sacchetto dell’immondizia eppure, riscuota ancora consensi. Vero è che il carisma non dura all’infinito, devi alimentarlo e il suo potere è di stampo narcisistico destinato inesorabilmente al deterioramento e forse è per questo che ora tende ad esagerare. Come tutti i despoti che sentono l’avvicinarsi della fine  del potere smarriscono i limiti del buonsenso. Berlusconi è affetto dalla smisurata richiesta di ammirazione, fantasie di potere e successo illimitati. Oltre a questo ha evidenziato in più occasioni l’attitudine alla menzogna spudorata. Nutre per sé una tolleranza straordinaria e sviluppa paranoie di complotto contro magistrati e comunisti. Tutto questo lo porta a manipolare la realtà. Non riesce ad avere una visione realistica del mondo. Manifesta una ostinata negazione dell’esistenza della crisi, perché non capisce. E’ magnanimo con chi lo adora e tremendo con chi gli si oppone, non ha capacità di valutare oggettivamente il significato dei comportamenti degli altri. Il punto è che oramai l’approccio di questa leadership è inconcludente e il dato peggiore che si è instaurata una debolezza fortissima delle istituzioni, in questo momento al Paese  non serve un “simpaticone” che cerca consensi ma, una classe politica che porti avanti concretamente i bisogni dei cittadini, immettendoci in un futuro reale e non da fantacomica!