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by Loretta Dalola

Allarme alcool e sballo

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Ormai è all’ordine del giorno, ragazzi che perdono la vita a causa dell’alcool, ragazzi che bevono fino allo stordimento, bevono quello che capita purchè a basso costo e pur di raggiungere lo sballo.

La festa non è festa se non si sballa.

Sono ormai nove su dieci gli adolescenti che nel fine settimana si ubriacano in discoteca o nei pub, molti hanno meno di 18 anni. La chiamano “generazione chimica” ovvero giovani che mescolano l’alcool alle droghe, una generazione che fa paura – “Non sono mai stati così tanti i giovani attratti dall’alcool”, ha detto il presidente della Società Italiana di Alcologia, Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol e del Centro per la ricerca sull’alcol dell’Oms. I dati, raccolti negli ultimi dieci anni, indicano che beve per ubriacarsi il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze.

E’ la nuova moda diffusa tra i giovanissimi: feste a base di psicofarmaci, antidolorifici e alcool. Nemmeno la seccatura di cercare lo spacciatore, al parco o alla stazione. Basta aprire l’armadietto dei medicinali, quello di mamma e papà, e per la serata a casa di amici, tra pillole varie, non manca quasi nulla. Il “quasi”, ad ogni modo, lo compri su Internet, facile facile. Roba da far dimenticare anche la cocaina. Tra gli adolescenti italiani sta decisamente avendo successo il  “farma-party”, feste a base di pillole “bagnate’”da fiumi di alcool con zero costi, sballo assicurato e oltretutto sempre diverso.

Stupefacenti e alcol al posto di pane e nutella!

Ragazzini non  deviati o emarginati che  non vivono in condizioni di disagio, di isolamento o di esclusione sociale, sono in tutto e per tutto ragazzini “ normali” che decidono di raggiungere il “divertimento” perdendo il controllo ed entrando in quel pericolosissimo tunnel della consuetudine. Droga, alcool e sballo diventano fondamentali per il divertimento, senza di esse la vita diventa del tutto monotona. Ubriacarsi è fondamentale per far ridere gli altri di se stessi e fare cose ridicole e stupide per attirare l’attenzione di qualche ragazza o semplicemente per farsi vedere “fighi”.

Che all’inizio da adolescenti si beva, per sentirsi più sicuri, o parte del gruppo è assodato, l’alcool ti proietta in un mondo nuovo, con nuove emozioni e nuovi sentimenti, ti permette di staccarti dalla realtà e sentirti diverso, di essere soprannaturale.  Ma che, questa forma di sballo diventi  una nuova normalità fa preoccupare.

Non servono divieti né cure.  Ci troviamo a dover affrontare una generazione che fa paura, ne siamo gli autori, gli abbiamo consegnato una società senza lavoro, senza sviluppo, senza mezzi di trasporto, senza centri culturali, senza ideali e forse anche senza sogni.  Una scuola che non da prospettive, perché appunto non esiste un mondo del lavoro che abbia bisogno di gente preparata. Che ci aspettavamo ? Una generazione carica di responsabilità e impegni sociali?

Urge la prevenzione verso altre prospettive che non si riducano allo spinello per merenda e a un beverone a base di vodka al posto del latte prima di dormire. I giovani devono aver chiaro che divertirsi un secondo con sostanze pericolose può comportare giorni, mesi e anni in meno di vita.

La società la costruiamo noi e dobbiamo farla bene per dare qualcosa di buono ai nostri figli. Le nuove generazioni sono il futuro di un qualsiasi Paese, bisogna investire e puntare molto sui giovani, ma al tempo stesso dobbiamo aiutarli a rimanere lontano dai pericoli.

L’alcool e la droga ammazzano il divertimento, non lo amplificano perché rendono la nostra mente lontana e staccata dalla realtà.

Visualizza altro: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2010/08/03/365267-sballo_pillole_papa.shtml

10 thoughts on “Allarme alcool e sballo

  1. Sai cos’è che spaventa? E’ il miscuglio alcool e droga.
    Non sono un bacchettone e mi pare che si è capito… Da ragazzo ho bevuto quantità industriali di alcoolici e non ero l’unico. Si è sempre bevuto molto in discoteca o fuori, in birreria, al bar..sempre ed ovunque. Anzi..una volta costava molto meno di adesso.
    Molti hanno avuto conseguenze gravi, alcuni ci hanno lasciato la pelle in incidenti. Non è una novità di questi anni, si moriva già ai miei tempi sulle strade..solo che nn si faceva notizia..ne morivano di più nelle stragi di Stato.
    Però di droga se ne vedeva poca.. o meglio ..erano settori diversi. C’era chi “sballava” in un modo e chi in un altro; mondi paralleli che avevano poche intersezioni. Difficilmente nei locali trovavi quello che si faceva di ero, al massimo c’erano spinelli ma non nei locali.. fuori. Chi si “faceva” aveva un suo mondo a parte.
    Ora i mondi si sono uniti, non c’è più differenza. E’ normale per un ragazzino prendere una pasticca e poi ubriacarsi o viceversa.
    Sarà un nuovo marketing degli spacciatori?
    a.y.s. Bibi

    • Provengo da un esempio familiare dove l’acool veniva utilizzato come un collante dello stare insieme ma senza eccedere – sono figlia di ferrovieri che portavano avanti una storica “tradizione del bicchiere di vino” – ricordo con piacere tavolate, risate, racconti, canti e cin cin vari, ma non per questo dovevamo a tutti i costi non reggerci in piedi, il divertimento era legato allo stare insieme e alla condivisione umana – oggi sembra quasi obbligatorio perdere il contatto con la realtà per raggiungere un “vero divertimento”

  2. Mah, già ai miei tempi girava voce che mescolando l’aspirina alla coca-cola ci si drogasse. Io non l’ho mai provato così come non ho mai partecipato ai festini a base di droga e alcool. Eppure c’erano. Credo che questa nuova generazione non sia molto diversa da come eravamo noi, solo che oggi fa più notizia. Non si aspetta altro che puntare il dito contro le famiglie, contro la società, contro la televisione, contro lo Stato … e chi più ne ha, più ne metta.

    Sono d’accorod con Bibi … almeno in questo! 🙂

    Io, ad esempio, ora sono astemia, eppure quando avevo 16-17 anni andavo a bere l’ “ottavo” ( a Trieste si chiama così il bicchiere di vino) come aperitivo la sera e in discoteca bevevo wihisky&Coca. Andava di moda e tutti, o quasi, facevano così. Poi, conquistata la maggiore età, ho smesso, sono rinsavita. Né più né meno di quanto succede ora: gli sballi colossali li cercano da piccoli. Certo, non fa bene alla salute (io non mi sono mai sballata né ho porvato uno spinello, ad esempio), ma l’importamte è smettere in tempo.

    Quello che a me sinceramente fa paura è l’incoscienza che porta a mettersi al volante ubriachi. Ai miei tempi ciò non succedeva anche perché era rarissimo che qualcuno avesse l’automobile. In questo i genitori d’oggi sono più generosi, senza rendersi conto dei pericoli che comporta imprestare la macchina ai figli il sabato sera.

    Qualche tempo fa ho pubblicato questo post: http://marisamoles.wordpress.com/2010/07/12/giovani-e-alcool-sbornia-in-discoteca-ma-non-al-volante/ Un’iniziativa che vede la mia come regione-pilota di un progetto che dovrebbe essere esteso a tutta l’Italia. Si tratta semplicemente di mettere a disposizione dei giovani nelle discoteche una “zona decantazione” per smaltire la sbornia prima di mettersi al volante.
    Non dimentichiamo, poi, che il nuovo codice della strada stabilisce che i neopatentati, fino a 21 anni, debbano mettersi alla guida con tasso 0 di alcool.

    Insomma, i ragazzi non saranno poi tanto saggi, saranno piuttosto annoiati, avranno delle famiglie distratte, ma le istituzioni non li abbandonano.

  3. Siamo immersi in una società che richiede sempre più energie individuali per restare al passo con le esigenze della sopravvivenza e del benessere la mia paura è che i giovani siano (in generale) lasciati un pò soli – se come affermi tu, “lo sballo” è solo una tappa che serve ad acquisire esperienza (della serie : provare per decidere) allora nulla da dire, ognuno può utilizzare la “legge del San Tommaso” per scegliere – speriamo solo che non ci impieghino troppo tempo!

  4. @ marisa
    Non vorrei essere pessimista ma ho visto troppe auto sportive in mano a ragazzi neo-patentati che al massimo dovevano guidare una panda..e quindi penso che i ragazzi continueranno a schiantarsi lungo le strade anche senza alcool.
    Che poi era quello che succedeva anche anni fa..solo che i numeri erano minori in relazione anche alle possibilità del tempo.
    Proviamo a regolamentare le discoteche ….e lì vediamo se le “istituzioni” riescono a fare qualcosa o solo propaganda. Prova a togliere l’abitudine dell'”ombra” dalle tue parti e vediamo
    a.y.s. Bibi
    P.S. non ho provato la storia dell’aspirina ma ti posso dire che è una cazzata..nessun effetto, provata da un mio amico che ha provato qualsiasi mistura…

  5. in effetti la mia sensibilizzazione alla notizia data dal TG è forse legata alla mia attuale residenza – la Romagna pur essendo un luogo accogliente è anche il posto per eccellenza del concetto del divertimento esagerato e senza limiti

  6. A me quello che spaventa non è tanto o non solo il fatto che si beva o ci si droghi, perchè come dice anche Bibi lo si è sempre fatto.
    Io appartengo ad una generazione che ha visto compagni di scuola ed amici schiantarsi in macchina o crepare con una siringa nel braccio.
    Quello che mi spaventa è la normalità del fatto.
    Un tempo chi si faceva aveva una qualche motivazione, per quanto inventata, falsa e falsificata, per uscire dagli schemi; oggi no.
    Oggi è “normale” farsi e sfrantecarsi perchè così fan tutti, perchè è se non lo fai che sei fuori dagli schemi.

  7. ESATTISSIMO ed è proprio quella “normalità” che lascia disorientati – in casa mia la presenza di adolescenti è quotidiana ma a volte i racconti di amici che si “fanno” in tutti i sensi è così semplicemente naturale che fa venire i brividi, come raccontare di essere andati a comperare un paio di scarpe nuove – per fortuna ho due figlie astemie e che sono fortemente contrarie a qualsiasi uso di droga, ma un po’ di timore ogni tanto circola nel mio cervello…e comunque il problema al di là dell’egoistico risultato esiste se Tg, giornalii e statistiche lo rilevano.

  8. sono d’accordo con silvana: se un tempo l’alcool era uno strumento di “trasgressione”, oggi è la normalità. si beve alle cene, si beve agli aperitivi.. ma soprattutto, si beve in discoteca, perchè si è circondati di gente che beve (e infatti chi non beve o beve poco spesso in discoteca nemmeno ci va), perché sennò non ci si diverte.
    e dopo aver bevuto si guida, e succede quel che succede.
    la cosa preoccupante è quanto si è abbassata l’età delle prime sbornie: se “ai miei tempi” le prime persone alticce le vedevo alle feste dei 18 anni perché capitava di esagerare col vino perché non abituati a gestirsi, oggi vedo gente di prima, seconda superiore, abituata a perdere totalmente la testa. e in questo caso, oltre al pericolo per la loro incolumità, ne va della loro salute.

  9. Cesco si parla di 12 anni e non aggiungo altro!

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