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by Loretta Dalola

L’infinita corruzione politica italiana

4 commenti


logo-tg-la7TGLa7 e Mentana buttati a capofitto sull’ennesimo scandalo della vecchia e nuova politica italiana. Stavolta tocca all’EXPO di Milano guadagnarsi l’apertura dei notiziari con l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro che confessa e indica nell’ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo il veicolo per arrivare agli appalti e quest’ultimo ammette di aver tentato di nascondere i  pizzini con la contabilità delle tangenti.

La vicenda delle tangenti dell’Expo ha confermato l’esistenza di una cupola costituita dai rappresentanti di aree politiche diverse che si spartivano la torta e dialogavano con le imprese degli appalti. Una vera e propria manna dal cielo, a pochi giorni dalle elezioni europee che consente strumentalizzazioni a destra e Il presidente del consiglio Enrico Letta in visita ai cantieri Milano Expo 2015a manca.

È l’ennesimo scandalo scoperchiato dall’imprendotore Maltauro e emerso dal lungo interrogatorio secretato dai magistrati, durato 9 ore. La cupola esiste. Arrestato con altre 6 persone nell’inchiesta milanese sugli appalti truccati a suon di mazzette Expo. 9 ore di faccia a faccia con i Pm e l’imprenditore vuota il sacco sul sistema di appalti foraggiati da tangenti necessarie per aggiudicarsi i lavori nei cantieri dell’esposizione milanese. 22 anni dopo Tangentopoli, nell’ Expopoli  si travestono da consulenze e i mediatori diventano lobbisti.

I politici, negano. Le immagini però  non lasciano dubbi.

Enrico Maltauro e Sergio Cattozzo ripresi durante lo scambio delle mazzette: ...io ho questi 15.000…mi faccia quello che deve fare… Al casello autostradale o fuori da un  bar, immagini eloquenti. L’imprenditore Maltauro: “Pagavo Cattozzo per mediazione”.

Sono loro due, disponibili a chiarire, già nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip. I primi due ad essere ascoltati dai pubblici ministeri.  Di Cattozzo i bigliettini, con sigle, numeri, date e percentuali di come si spartivano i soldi degli imprendotori, nascosti nelle mutande durante la percuisizione. ” Sono un procacciatore di affari, un lobbista all’americana” ha dichiarato. 490mila euro nei primi mesi di quest’anno sottoforma di consulenze o versati in contanti.

Rimangono ferme le posizioni degli altri arrestati sul sistema degli appalti truccati che ha fatfoto-expo-1-640to vacillare e non poco l’EXPO. Lo sfondo politico fa muro e respinge l’impianto accusatorio. Primo Greganti, nome noto delle Tangentopoli milanesi e appena sospeso dal PD, poi Frigerio ex parlamentare di Forza Italia nel cui ufficio si stabilivano le spartizioni degli appalti e Luigi Grillo ex senatore di Forza Italia. Considerati i promotori, negano tutto, anche le loro visite ad Arcore per portare a Berlusconi delle buste…”Insinuazioni diffamatorie” ha prontamente replicato il fedele avvocato Ghidini, dimostreremo che Frigerio ha portato solo delle lettere con considerazioni politiche…

Pizzini che sarebbero arrivati anche  a Maroni, che annuncia querele milionarie, contro Repubblica e il suo titolo infamante in prima pagina: ” EXPO, così la cupola portava i pizzini ad Arcore e a Maroni”. Pressioni, che i componenti del folto gruppo, capace di condizionare gli appalti a favore degli imprenditori che pagavano le mazzette avrebbero esercitato anche sul ministro Lupi , citato ben 4 volte come referente politico durante gli interrogatori.

C’è del marcio in Danimarca, aveva detto Shakespeare nell’Amleto, anche nell’EXPO2015, aggiungiamo noi contemporanei, e tanto anche. La politica, dopo l’iniziale choc, nega e minimizza e c’è anche chi accusa i magistrati di esagerare. Dunque l’Expo si farà, non c’è alcun dubbio. O meglio, quasi tutti faranno di tutto perché si faccia, comunque. Troppi si sono esposti, troppe risorse sono state mobilitate e troppe promesse sono state fatte nel suo nome. E quindi, non c’è scandalo attuale o futuro che tenga, indietro non si può tornare.

renzi-expo-milano-4Ma tutto il resto, cioè cosa sarà esattamente Expo e, soprattutto, cosa ci lascerà in eredità, è un problema più che mai aperto. Anzi, è il problema. L’Italia politica non rispetta il lavoro e/o semplicemente continua il proprio collegamento con mafie e malaffari.

 

 

4 thoughts on “L’infinita corruzione politica italiana

  1. Mi chiedo se quando è stato assegnato l’EXPO a Milano ci sia stato un solo cittadino italiano che non abbia pensato a quello che sta “regolarmente”succedendo. Tentano pure di incastrare il mio “attratto fatale” e devo dire che non ci sto soffrendo molto…!
    ‘notte. robi

  2. Sono sollevata che l’attrazione non porti con sè, tristi conseguenze…l’Expo, come anche tu affermi, si aggiunge alla moltitudine di episodi di corruzione , truffa, inganno, malcostume, depravazione che devastano questa stanca e indolente Italia – purtroppo – ciao e grazie

  3. Credo, quasi seriamente, che bisognerebbe modificare la Costituzione.
    Anziché “lavoro” bisogna scrivere “truffa”.
    Ciao.
    Quarc

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