La trasmissione di Nicola Caracciolo, La grande storia in onda su Rai 3 esamina nell’inchiesta dal titolo: Verso la guerra, fermate Mussolini i tentativi dell’opposizione interna al regime di bloccare sul nascere il conflitto mondiale. Badoglio, Maria José di Savoia, Balbo, Ciano e un misterioso avvocato tra i “congiurati” provarono senza successo a cambiare il corso della Storia, a evitare una tragedia di cui non erano neppure in grado di prevedere la portata.
La guerra di Hitler e Mussolini si poteva forse fermare, vediamo come.
Roma, fine anni ’30, due dittatori a confronto, con interessi differenti ma stretti da un legame ferreo. Dagli archivi storici inglesi sono emerse nuove informazioni che rivelano una storia diversa da quella che fino da ora ci è stata raccontata. Tutto comincia nel maggio del 1936, le truppe italiane entrano ad Addiss Abeba, l’Italia si avvicina alla Germania di Hitler che viene in visita a Roma, per conoscere direttamente l’esponente del totalitarismo italiano, considerato come un giocatore d’azzardo che vince sempre, questa è la sua reputazione ed è un leader alleato che piace a Hitler. Nel 1937, Mussolini ricambia la visita e davanti ad una folla tedesca, osannante conferma il rapporto di amicizia che segnerà per sempre il suo destino, la sua tragica sorte, perché Hitler non è un amico comodo. Infatti poco dopo, Hitler annuncia l’invasione dell’Austria e Mussolini deve ubbidire.
Perché pur essendo un totalitarista meno esasperato, non si è opposto?
L’Italia è in difficoltà con la guerra in Abissinia e con la guerra civile spagnola. È impossibile mettersi contro contemporaneamente Germania e Inghilterra, troppo pericoloso. Mussolini è scontento, non vuole la guerra ma decide, di inghiottire il rospo. L’Italia dunque è ricattabile dai tedeschi. Gli italiani partono per la Libia, Mussolini saluta lo squadrista Balbo che è stato messo a capo della spedizione proprio per allontanarlo dal cento del potere romano. Mussolini non vuole rivali.
Mentre la Storia corre verso l’abisso che dal giugno 1940 avrebbe causato al mondo oltre 40 milioni di morti, alcuni in Italia si davano da fare per cercare di bloccare quel treno in corsa verso un’immane tragedia. Ma i loro sforzi furono inutili.
1938 Hitler torna a Roma, l’atmosfera è calorosa, lo spettacolo ben organizzato. Lo spiegamento delle forze militari italiane mette in scena la nostra magnificenza, ricevimenti, appuntamenti mondani, che raggiungono l’effetto desiderato: Hitler è entusiasta. Mussolini gioca con fuoco anche se non vuole l’incendio. Hitler invece procede spedito verso la conquista dei suoi sogni di gloria e invade la Cecoslovacchia. L’angoscia attanaglia l’Europa, mentre il nazismo spinge a fondo l’acceleratore dando inizio al piano di cancellazione della razza ebraica.
Mussolini non vuole la guerra ma, tiene all’amicizia di Hitler, forse, era convinto che, il suo alleato bluffasse ma non osava staccarsene temendo di perdere i vantaggi del probabile trionfo, ed è un uomo che prende le sue decisione da solo. Parla per la prima volta del “problema razziale” considerato un nemico del fascismo. Tutti col fiato sospeso, aspettavano che una qualche “provvidenza” esterna fermasse il disastro, ma pochi avevano il coraggio di fare o dire davvero qualcosa che suonasse troppo critico nei confronti dei dittatori.
Ed è a questo punto che si inseriscono figure come il maresciallo Badoglio e la principessa Maria José di Savoia, moglie dell’erede al trono, Umberto che pensano che la guerra sia una catastrofe e si incontrano per progettare un vero colpo di stato. Un complotto per far cadere Mussolini, impedire la guerra e instaurare un regime meno autoritario, più democratico e finalmente staccato dal nazismo.
Il piano, che coinvolgeva anche il capo della Polizia, Arturo Bocchini, prevedeva l’arresto del Duce, l’abdicazione di Vittorio Emanuele III e la rinuncia di Umberto. Al trono sarebbe salito il piccolo Vittorio Emanuele figlio dello stesso principe ereditario e di Maria José che sarebbe diventata Reggente. Badoglio, Ciano e altri gerarchi come Balbo, De Bono e Grandi e lo stesso Amedeo d’Aosta tentarono fino all’ultimo di evitare la guerra. Ciano non riuscì nell’intento a causa delle sue incertezze e del terrore che aveva del potentissimo suocero, ma finì, più tardi, per partecipare al tentativo di colpo di Stato del Gran Consiglio del 25 luglio 1943 che lo portò alla rovina e alla fucilazione dell’11 gennaio 1944 a Verona.
Dall’inchiesta emerge un ambiente politico consapevole ma letteralmente “impotente” a cambiare un’inerzia che appariva ai più inevitabile. Quasi tutti, anche quelli che si rendevano conto del rischio che il mondo correva, non osavano mettere in gioco se stessi e i privilegi che il regime garantiva. Forse chissà, se ciò fosse successo, tutto avrebbe potuto essere diverso.
Un fenomeno purtroppo già visto e sempre molto attuale e che ha “strani” collegamenti con l’attualità…
3 Maggio 2011 alle 13:02
Sono riuscita a vederlo l’altra sera , ma giusto un piccolo pezzo.
Grazie per aver scritto quest’articolo tra l’altro mi sarà utile nella tesina. 😉
3 Maggio 2011 alle 16:12
la fatturazione a fine mese…che credevi! ciao
3 Maggio 2011 alle 15:42
Non visto il programma ma è indubbio che il quadro dell’allora classe dirigente è totalmente fallimentare (ricorda vagamente l’attuale…).
C’è solo un appunto che farei o meglio ..una riflessione.
Perchè cercare di fermare Mussolini nel 1936 o nel 1939?
Perchè non fermalo nel 1922 quando si svolse quella pagliacciata della marcia su Roma di quattro gatti e due straccioni?
Risposta: perchè allora la già mediocre classe dirigente del paese pensava di manovrare il pupo ed invece è stato il pupo a manovrare i pupari.
a.y.s. Bibi
3 Maggio 2011 alle 16:14
Non so che replicare – a me ricorda tanto per verosimiglianza il nostro attuale stato politico…sarò miope? ciao
3 Maggio 2011 alle 18:31
Aaaah! Siamo a questi livelli? Grazie!
4 Maggio 2011 alle 08:07
E quello che raitre ci racconta, e’ la storia.
Tentativi, anche maldestri, di fermare cio’ che non si poteva fermare, come dice Bibi, se non nel ’22.
Il fatto delittuoso, che non e’ ancora stato sradicato da questa nazione, risiede nella atavica voglia degli italiani di sentirsi padroni del mondo senza fatica alcuna.
E per italiani intendo coloro i quali hanno comandato questo paese.
Faccendieri prestati alla politica, perlopiu’.
Perche’ Maria Jose’, Badoglio, Ciano e vattelapesca, erano fascisti, convintissimi, e non credo che nel 38 fossero cosi’ contrari a un conflitto che si mostrava facile e di breve durata.
In particolare, il caso galeazzo Ciano ha del patetico:
marito della figlia del nano di predappio, ministro del gran consiglio fascista, primo tramite per i rapporti con berlino, decide di ribellarsi, nel 43, il buffone.
L’avrei fucilato anch’io.
Ciao
Zac
4 Maggio 2011 alle 15:09
Pur ammettendo fatti e misfatti storici, quello che a me sorprende maggiormente rigurada le dinamiche ripetitive che anche oggi sono sotto gli occhi di tanti, eppure…abbiamo un “dittatoremoderno” che fa il bello e brutto tempo e nessuno riesce a esiliarlo…eppure, tanti si lamentano, tanti ed evidenti gli errori, eppure, baciamo le mani alla Libia poi la bombardiamo, facciamo e disfiamo leggi a piacemento, eppure…è ancora lì e si parla di democrazia, bene del paese, ecc. ecc. – non vorrei rivangare il passato ma seminare un nuovo terreno! ciao
4 Maggio 2011 alle 12:24
È molto difficile bloccare un treno in corsa.
Mio padre, a causa del lavoro che faceva, avrebbe dovuto essere iscritto al Partito Fascista. Riuscì sempre a evitarlo. Io ero, come tutti i bimbi della mia età, un figlio della lupa. Speravo tanto di diventare balilla! Ero orgoglioso di quella divisa, che indossai pochissime volte.
Deduco che i giovani credevano nel Duce o, per lo meno, erano riusciti a far loro credere che Mussolini fosse un piccolo padreterno.
In definitiva, checché se ne dica, la stragrande maggioranza degli italiani, finché le cose andarono bene, pensavano fosse tutto giusto.
Oggi, quella cronaca è diventata storia e la si può analizzare.
Riguardo a Galeazzo Ciano, penso che sia da assolvere. Suona un proverbio:”Meglio tardi che mai”. Ha aperto gli occhi un po’ troppo tardi!… ed è finito davanti al plotone di esecuzione.
5 Maggio 2011 alle 18:42
Dissento su Ciano.
il “Meglio tardi che mai”, in questo caso, non vale.
Il Cuano fu ministro degli esteri, consegno’ personalmente la dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna.
Fu l’inventore della guerra in Grecia.
Poi voto’ la mozione Grandi, che voleva esautorare mussolini e non abolire il fascismo.
Tutti coloro che votarono quella mozione, lo fecero solo perché si erano resi conto che la festa era finita, altro che tardo ravvedimento!!
Ciano ha sulla coscienza almeno trecentomila morti al fronte, e non si e’ MAI pentito, neanche al processo di Verona.
Ciao
Zac
4 Maggio 2011 alle 15:11
Forse ha pagato una rivalutazione sulla questione – forse dentro il meccanismo è difficile mantenere la lucidità, con il senno di poi si vedono tutte le sfumature – l’importante è non ripetere…ciao e grazie
5 Maggio 2011 alle 21:23
Può darsi che Zac abbia ragione. Non ho mai studiato a fondo la storia della guerra dato che ai miei tempi era “cronaca”.
6 Maggio 2011 alle 09:03
grazie per il dettagliato contributo – pur evidenziando le indubbie e innegabili responsabilità credo che vivere all’epoca non sia stato facile altrimenti non si spiega come siano riusciti ad “inculcare”certi atteggiamenti che hanno portato alle conclusioni che sappiamo – ciao
24 novembre 2011 alle 11:26
mi incuriosisce il coinvolgimento di bocchini, visto che muore nel giro di un anno…
dove vedo la trasmissione ora?
21 aprile 2014 alle 20:17
trovato su youtube
27 novembre 2011 alle 18:52
ho letto cio che hai scritto ma non ho visto il filmato storico , purtroppo i fatti storici sono narrati sempre nascondendo tristi verità.
Mussolini che era considerato un grande statista dai grandi (usa e inghilterra) per una stupida e inutile guerra di un isola ha dovuto deliberare l autoarchia e subito dopo (sempre a causa di cattivi consiglieri) fece questo errore , molto grave e di conseguenza successivamente si alleo con HITLER , come fece comunque anche STALIN con il patto ribentrop molotov per la spartizione della polonia e dei paesi baltici . questo pero fu nascosto allora da HITLER che era avverso al bolscevismo di STALIN ma viene negato ancor oggi per non accostare IL NAZISMO AL COMUNISMO , sta di fatto che MUSSOLINI era un socialista NAZISMO letteralmente tradotto dal tedesco significa PARTITO NAZIONAL SOCIALISTA DEI LAVORATORI TEDESCHI in sigla NAZISTA e il socialismo reale cioè il COMUNISMO RUSSO, tutto questo per dire che nello scacchiere della seconda guerra mondiale le alleanze erano quasi ovvie , ma l ingordigia di HITLER , per fortuna , ha sganciato la RUSSIA di STALIN .
MUSSOLINI era stato preso in giro dai sui collaboratori i quali lo avevano assicurato che gli scienziati tedeschi avevano la tecnologia per spazzare via russia e inghilterra con una potente BOMBA a disgregazione ( vero era tutto vero)
ma non fu riportato che gli stessi scienziati tedeschi ( che poi erano ebrei ) come d altronde lo erano i vertici del NAZISMO (per chi non lo sapesse) organizzarono loro stessi atti di sabotaggio per non produrre acqua pesante e il resto per assemblare questo ordigno . MUSSOLINI fece un errore gravissimo ad allearsi ad HITLER ma forse chiunque di noi al suo posto avrebbe agito cosi. Probabilmente l inghilterra non gli diede buone assicurazioni ( come potevano farlo sotto le bombe di HITLER) e lui fece avventurare l esercito italiano nella distruzione annunciata
ma peggio fecero dopo aver destituito il duce , invece di ritirare tutte le truppe e riportarle in patria per una difesa del territorio nazionale assieme ai nuovi alleati hanno avuto la brillante idea di annunciare la fine della ostilità e di dichiarare guerra all alleato tedesco che stava al fronte con noi contribuendo ad una carneficina inutile ed evitabile.
tutto cio dovrebbe essere un monito per l umanità ma vedo che al giorno d oggi si continua a lottare ancora per i FASCISTI o i COMUNISTI o i SOCIALISTI ragazzi è ora di dire basta a queste due frazioni è ora di svegliarci IL MALE ASSOLUTO sta in entrambi le frazioni perchè entrambi partono dalla STESSA IDEOLOGIA
se vogliamo una societa uguale per tutti dobbiamo crearcela noi nel nostro piccolo , perchè chi ha il potere (e non da adesso ma da centinaia d anni) si avete capito bene centinaia di anni , non pensiate che il ricco di 200 anni fa con i suoi eredi abbia perso il potere e i soldi , cio che i nostri avi e noi non abbiamo ancora.
bhe che dire la storia insegna gia quella greca e quella romana si ripete sempre
l uomo è un animale il piu feroce è adirittura l unico della fauna che uccide il proprio simile per il territorio
forse in pochi si rendono conto che oggi la nostra cività sarebbe autosufficiente in tutto e nessuno dovrebbe lavorare piu di 4 ore al giorno tutti
e stare bene tutti
senza crimini e altro ma perchè non c è perchè abbiamo comunque altri DITTATORI vestiti una volta di bianco una volta di rosso una volta di nero
che ci raccontano che il cattivo è l altro e noi che facciamo ? ci crediamo ovviamente e cosi la storia si ripeterà
e attenti che per la prima volta siamo in 7 miliardi tra cinque anni ne saremo 10
e le provviste non ci sono per tutti e voi sapete che succede quando piu della metà della popolazione mondiale muore di fame ? che fareste voi se non avete piu nulla da perdere ? meditate gente perchè siamo vicini a qualcosa di peggiore di questi eventi accaduti 70 anni fà-
22 aprile 2014 alle 13:31
Non resta che dire: ai posteri l’ardua sentenza…comunque grazie a tutti del prezioso confronto –