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by Loretta Dalola

Arminio contro Roma – ai confini dell’impero

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History Channel presenta un ciclo di documentari che racconta la storia della  campagna militare decisiva per le sorti dell’Impero romano e che rappresentò una delle più gravi sconfitte per Roma, avvenuta in Germania nella foresta di Teutoburgo ad opera di Arminio.

Niente fu più terribile di quella sconfitta, tre intere legioni furono annientate dai barbari, nell’autunno dell’anno 9 d.c. – Roma è stata per secoli il cuore del più grande e potente impero della storia antica. Eppure  non riuscì a conquistare tutta l’Europa che rimase divisa in due parti, sconfitta dalle tribù tedesche che amavano la libertà e che non si piegarono a Roma.

Arminio è il primo eroe della liberazione germanica, figlio del capo cherusco Segimero all’età di dieci anni viene prelevato e consegnato come ostaggio ai romani che in questo modo si garantivano l’alleanza del padre ed educando il piccolo alla maniera romana avevano la possibilità, una volta cresciuto di  utilizzarlo per diffondere la loro cultura, nei suoi territori d’origine.

Come sempre accade i dominatori considerano i popoli locali, in questo caso i germani, come selvaggi e incivili, per la loro cultura essi vivono più come animali che come uomini, abitano in paludi ripugnanti e le loro foreste incutono paura ai soldati abituati ad adottare tattiche e logistiche in campi aperti.

E’ un vero scontro fra due culture.

Ma torniamo ad Arminio, che ha perso la sua famiglia, ma come tutti i bambini viene attratto e affascinato dalle novità. Roma è una città di un milione di abitanti, è una capitale fiorente, piena di palazzi, i pavimenti sono in marmo, è un avita completamente diversa da quella a cui è abituato. Entra a far parte della macchina bellica di Roma, ne conosce la disciplina e impara l’obbedienza, si adatta e diventa un perfetto soldato, capitano dell’invincibile esercito e cittadino romano.

Ma si sente veramente romano?  Ha dimenticato totalmente le proprie origini?

E’ un combattente leale, quindi viene mandato in Germania in aiuto al governatore Publio Quintilio Varo, perché conosce la lingua e le abitudini delle tribù locali, così dopo 15 anni rimette piede nella sua terra  e rivede il padre.

La situazione è delicata e tesa, da una parte lo spirito orgoglioso e fiero delle popolazioni che mal sopportano la perdita della libertà e dell’indipendenza, dall’altra la rassegnazione nei confronti di un nemico potente che li ha resi schiavi. L’imperatore vuole una Germania pacificata sotto il dominio romano, pretende tributi e non comprende leggi e credenze, impone  le proprie regole e questo genera malcontento e odio.

Arminio è a un  bivio, si ribella e all’insaputa dei romani convoca tutti i capi tribù per levare le armi contro Roma per ottenere gloria e libertà. Diventa il capo indiscusso della ribellione contro Roma, .ha una personalità carismatica, conosce i romani che si fidano di lui.

Nella fitta foresta i romani si muovono a fatica, le armature e gli scudi sono pesanti, l’attacco inaspettato fa il resto, i guerrieri veloci piombano sui romani fiaccati dalla lunga marcia e sferrano un violento attacco, non c’è scampo, sono circondati e intrappolati, la morte raggiunge tutti.

La superpotenza romana è sconfitta, Arminio viene portato in trionfo ma come vuole sempre la storia pochi anni dopo  viene assassinato dai suoi capitani, che temevano la sua smodata sete di potere.

La Germania non diventerà mai una provincia romana e le tribù rimasero sempre libere e imprevedibili.

La  vicenda di Arminio, ironia della sorte, è stata raccontata dal romano Tacito che lo ha consegnato  alla storia  e che termina il suo racconto con  : Chi tradisce, alla fine vien tradito!

6 thoughts on “Arminio contro Roma – ai confini dell’impero

  1. Tacito non aveva tutti i torti-

    A quel tempo…. oggi chissaà ?!

  2. “Varo rendimi le mie legioni!”
    (Svetonio)
    Frase celebre dell’imperatore Augusto devastato dalla notizia della sconfitta. I Romani non erano abituati a perdere in quel periodo.
    a.y.s. Bibi

    • Già non erano abituati a perdere, ma neanche a mettersi in dubbio…come sempre i conquistatori credono di essere nel giusto nell’imporre agli assoggettati le loro idee e i loro credo! Una sana lezione costruttiva, anche i “selvaggi” possono osare!

  3. Arminio servì nell’esercito romano, come ufficiale della cavalleria ausiliare cherusca, collaborò alle operazioni militari dei Romani, durante i primi due anni della rivolta dalmato pannonica, guidando un contingente di truppe ausiliarie cherusce.Ottenuta la cittadinanza romana, attorno al 7/8, Arminio tornò nella Germania settentrionale, dove i romani avevano conquistato i territori a ovest del fiume Reno. Arminio iniziò subito a complottare e a unire sotto la sua guida diverse tribù di Germani per impedire ai romani di realizzare i loro progetti. Mentre complottava Arminio mantenne il suo incarico di ufficiale della Legione e da cittadino romano mantenne la piena fiducia di Varo, che affidò completamente ai suggerimenti di Arminio la campagna militare che stava seguendo.
    Arminio era un cittadino romano e riscuoteva la piena fiducia di Varo, che non dette retta alle accuse di tradimento che vennero formulate nei confronti di Arminio dagli stessi romani e lo promosse suo consigliere militare. Quindi come si può definire, un vile eroe? Gli eroi sono coloro che affrontano i nemici di fronte, e non ingannandoli con falsi giuramenti e con agguati. Per tanto Arminio, essendo un cittadino romano, si dimostrò un traditore, a differenza del fratello Flavus, che combattè per l’impero romano!

  4. ciao questo blog si è trasferito su un blog proprietario:www.ilsegnocheresta.it – il ritardo nella risposta è dovuto al fatto che qui ormai non ci vengo più – dove sta la verità? dal punto di vista dalla quale la si osserva, io ho riportato il taglio dato dal documentario – ciao e grazie

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